martedì 16 aprile 2013

Avviso ai naviganti

Viandante sul mare di nebbia
C.D.Friedrich "Viandante sul mare di nebbia"

Essere o benessere. Pillole di BIL per la salute del PIL, coma a dire il Benessere Interno Lordo che stimola l’economia e la soddisfazione personale che mette in moto la crescita e il Prodotto Interno Lordo. Non sono giochi di parole o termini l’un contro l’altro armati. Le parole, anche quando sembrano disposte secondo un dispositivo di brillante casualità, delineano un percorso, un cammino di apprendimento in forma di diario quotidiano, un impegno in cui la soddisfazione del viaggio da intraprendere è già parte di quel sentimento del benessere che, forse, risolve il dubbio amletico tra essere e benessere e mette in mano il filo che consente di uscire dal labirinto. Il labirinto è la crisi che viviamo, è la difficoltà che incontra la nostra mente nell'adattarsi al cambiamento, è il senso di smarrimento – l’anomia del sociologo Durkheim – che ci prende quando la nostra sfida all’Ok Corral si chiama futuro. Camminare in bilico su questo tappeto volante che ci fa perdere l’equilibrio, è difficile, rischioso e anche un po’ folle. Servono perimetri e pareti, equilibrio e intuito, razionalità e olfatto. Merce rara che non appare sfregando le mani sulla lampada di Aladino o interrogando ossessivamente un teschio shakespeariano, ma che si può trovare ritornando alle origini, riscoprendo quel che abbiamo cominciato a fare da piccoli: apprendere, imparare, migliorare, crescere, sperimentare. Ossia ricercare uno spazio e una dimensione che magari neanche troveremo ma che, come diceva Bernstein, ci rende consapevoli che il movimento è tutto e il fine è nulla. E questa inversione di senso cambia la prospettiva, e il benessere ci appare quasi più nel viaggio da intraprendere che nella destinazione da raggiungere. Per questo parleremo del mondo che cambia, delle imprese che cercano di fare del futuro che incombe un’opportunità e un trampolino, di come si relazionano lavoro e vita privata quando non sono separati da artificialissime linee di faglia, di come l’energia della motivazione sia capace di incendiare il fare quotidiano e i suoi pensieri. Non abbiamo precetti in mente, decaloghi in tasca e direttive nel cuore ma soltanto qualche avviso ai naviganti, perché non conta tanto il parlare del timone ma apprendere e comprendere le condizioni del mare.

1 commento:

  1. Coniugare la vita privata con il lavoro...questo può essere un nodo cruciale per svalare un futuro meno oscuro e per poter scoprire del benessere "anche" sul posto di lavoro.
    Ma non è un traguardo che si raggiunge a comando. Non basta portarsi il lavoro a casa o i bimbi al lavoro. Deve venire da sé, senza fatica, senza input esterni. È qualcosa che deve venire dalla felicità, dalla passione, che non costi fatica, come qualcosa che ci pesi sul petto e le spalle.
    Tutti noi abbiamo fatto, specie da giovani, imprese titaniche, nel fare ciò che amavamo, sostenuto le fatiche più dure...senza stress.
    Come dire...per essere felici, occorre essere felici. Nulla si può insegnare, né spiegare né tanto meno imporre o suggerire.
    Come dice giustamente Ganpietro..."l'energia della motivazione" può davvero incendiare il fare quotidiano. In tempi difficili solo chi ha vera passione, riesce a comunicarla e a farsi scegliere È tutto lì.

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