C.D.Friedrich "Viandante sul mare di nebbia"
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Essere o benessere. Pillole di BIL per la salute del PIL,
coma a dire il Benessere Interno Lordo che stimola l’economia e la soddisfazione personale
che mette in moto la crescita e il Prodotto Interno Lordo. Non sono giochi di parole o termini l’un contro
l’altro armati. Le parole, anche quando sembrano disposte
secondo un dispositivo di brillante casualità, delineano un percorso, un
cammino di apprendimento in forma di diario quotidiano, un impegno in cui la
soddisfazione del viaggio da intraprendere è già parte di quel sentimento del
benessere che, forse, risolve il dubbio amletico tra essere e benessere e mette in mano il filo che
consente di uscire dal labirinto. Il labirinto è la crisi che viviamo, è la
difficoltà che incontra la nostra mente nell'adattarsi al cambiamento, è il
senso di smarrimento – l’anomia del sociologo Durkheim – che ci prende quando
la nostra sfida all’Ok Corral si chiama futuro. Camminare in bilico su questo
tappeto volante che ci fa perdere l’equilibrio, è difficile, rischioso e anche
un po’ folle. Servono perimetri e pareti, equilibrio e intuito, razionalità e olfatto.
Merce rara che non appare sfregando le mani sulla lampada di Aladino o
interrogando ossessivamente un teschio shakespeariano, ma che si può trovare
ritornando alle origini, riscoprendo quel che abbiamo cominciato a fare da
piccoli: apprendere, imparare, migliorare, crescere, sperimentare. Ossia
ricercare uno spazio e una dimensione che magari neanche troveremo ma che, come
diceva Bernstein, ci rende consapevoli che il movimento è tutto e il fine è
nulla. E questa inversione di senso cambia la prospettiva, e il benessere ci
appare quasi più nel viaggio da intraprendere che nella destinazione da
raggiungere. Per questo parleremo del mondo che cambia, delle imprese che
cercano di fare del futuro che incombe un’opportunità e un trampolino, di come
si relazionano lavoro e vita privata quando non sono separati da
artificialissime linee di faglia, di come l’energia della motivazione sia
capace di incendiare il fare quotidiano e i suoi pensieri. Non abbiamo precetti
in mente, decaloghi in tasca e direttive nel cuore ma soltanto qualche avviso
ai naviganti, perché non conta tanto il parlare del timone ma apprendere e
comprendere le condizioni del mare.
Coniugare la vita privata con il lavoro...questo può essere un nodo cruciale per svalare un futuro meno oscuro e per poter scoprire del benessere "anche" sul posto di lavoro.
RispondiEliminaMa non è un traguardo che si raggiunge a comando. Non basta portarsi il lavoro a casa o i bimbi al lavoro. Deve venire da sé, senza fatica, senza input esterni. È qualcosa che deve venire dalla felicità, dalla passione, che non costi fatica, come qualcosa che ci pesi sul petto e le spalle.
Tutti noi abbiamo fatto, specie da giovani, imprese titaniche, nel fare ciò che amavamo, sostenuto le fatiche più dure...senza stress.
Come dire...per essere felici, occorre essere felici. Nulla si può insegnare, né spiegare né tanto meno imporre o suggerire.
Come dice giustamente Ganpietro..."l'energia della motivazione" può davvero incendiare il fare quotidiano. In tempi difficili solo chi ha vera passione, riesce a comunicarla e a farsi scegliere È tutto lì.